Reumatologia

REUMATOLOGIA E OSTEOPOROSI

L’impegno di Menarini è oggi presente anche nell'ambito dell'area reumatologica, quella branca della medicina interna che si occupa delle condizioni morbose che interessano l’apparato locomotore ed in generale i tessuti connettivi di tutto l’organismo.
Il contributo di Menarini dedicato all’area reumatologica è rivolto in particolare al trattamento della gotta.
La gotta, malattia citata nelle cronache di tutti i tempi e tra le malattie più antiche per diffusione e facilità di riconoscimento, è oggi riemergente ed in evoluzione, soprattutto per i cambiamenti che la accompagnano: i pazienti sono più anziani e cresce la quota di donne, soprattutto in menopausa. Crescono anche i casi sporadici, per condizioni e comportamenti che predispongono all’iperuricemia.

Che cos’è la gotta?

La gotta è la più comune forma di artrite infiammatoria nella popolazione adulta e la sua crescente diffusione può essere attribuibile a cambiamenti nella dieta e nello stile di vita, all’uso di farmaci che aumentano i livelli di acido urico ed alla sempre maggiore incidenza della sindrome metabolica e della longevità.Prerequisito fondamentale per lo sviluppo di questa malattia è l’iperuricemia (aumento dell’acido urico sierico), alla quale consegue la formazione di cristalli di urato monosodico responsabili degli attacchi infiammatori e della formazione di depositi, anche in sede extra-articolare, chiamati tofi. La persistenza dell’iperuricemia può portare a notevoli conseguenze, sia articolari, con alterazione della funzione e disabilità, sia renali, con nefrolitiasi, ed inoltre cardiovascolari, essendo sia l’iperuricemia che la gotta fattori di rischio indipendenti di eventi cardiovascolari gravi.

La gotta è una malattia cronica, progressiva e debilitante causata dalla deposizione di cristalli di urato monosodico nei tessuti e nelle articolazioni, in grado di scatenare una risposta infiammatoria.

Come è caratterizzata la gotta?

Nella storia naturale della gotta si possono distinguere quattro stadi clinici che evolvono in importanti complicanze cliniche caratteristiche di questa malattia:

- Iperuricemia asintomatica
- Artrite gottosa acuta, che si manifesta con l’improvvisa comparsa di dolore intenso, rossore, calore e tumefazione in corrispondenza dell’articolazione interessata e dei tessuti circostanti.
- Gotta intercritica, caratterizzata da periodi asintomatici in cui i pazienti non presentano altri episodi artritici, specie se hanno evitato, una volta riconosciute, le cause scatenanti.
- Gotta tofacea contraddistinta dalla poliartrite, dai tofi e dall’impegno viscerale che possono essere talora isolati o altre volte associati tra loro

Terapia della gotta

Come indicato dalle raccomandazioni dell’EUropean League Against Rheumatism (EULAR) l'obiettivo della terapia nella gotta cronica è di favorire la dissoluzione dei cristalli di urato e di prevenirne la formazione mantenendo i livelli di acido urico sierico ≤6,0 mg/dl, valore al di sotto del punto saturazione dell’urato monosodico. L’importanza del raggiungimento e del mantenimento nel lungo termine di tale target terapeutico di uricemia si rende rilevante dal riscontro del conseguente beneficio clinico riguardo la riduzione della frequenza degli attacchi acuti di gotta e delle dimensioni dei tofi.
Il trattamento ottimale della gotta è diretto a risolvere l’attacco gottoso acuto, a prevenire le recidive, a prevenire o correggere le complicanze della malattia ed alla riduzione dell’iperuricemia, che si può ottenere in modo efficace attraverso l’impiego di farmaci ipouricemizzanti (farmaci capaci di diminuire i livelli di acido urico sierico).
E’ importante sapere che la gotta è una delle malattie articolari meglio curabili ed il trattamento con i farmaci ipouricemizzanti può prevenire la formazione di nuovi cristalli di urato monosodico e/o dissolvere quelli esistenti ed inoltre curare la nefrolitiasi spesso associata a questa affezione.

Quali sono i farmaci ipouricemizzanti?

Esistono due categorie di farmaci ipouricemizzanti: gli uricosurici (non disponibili in Italia nell’indicazione della Gotta) e gli inibitori della formazione dell’acido urico.

Menopausa e osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea, da una distribuzione e quindi alterazione della micro architettura dell’osso che porta a una riduzione della resistenza dell’osso stesso. Questo aumenta le possibilità di fratture spontanee.
Esistono essenzialmente due tipi di osteoporosi: quella post menoapausa, legata alla brusca diminuzione degli estrogeni circolanti, che si sviluppa negli anni subito dopo la menopausa, e l’osteoporosi senile, legata a un aumento di secrezione del paratormone, un ormone che sottrae calcio e fosfato dall’osso.

 

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